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WISH LIST: 3 DESIDERI PER NATALE

Sembra un venerdì come tanti, invece è il 20 dicembre e l’ultima settimana prima di quella natalizia sta per concludersi. Ho finalmente concluso tutti le mie riunioni di questo intenso 2019, un anno che lavorativamente ha preteso moltissimo da me, un anno che, almeno per i primi 4 mesi, non sono stata in grado di mettere a fuoco, un anno in cui credo di aver affrontato tante cose, un anno per certi versi complicato, ma di cui essere davvero molto grata.

A pochi giorni dal Natale, guardo i regali pronti sotto l’albero già impacchettati e quelli sul tavolo ancora da sistemare. Controllo ripetutamente la lista per essere sicura che ci siano tutti, non so perché tutto d’un tratto mi ha preso questo strano timore di essermi dimenticata il regalo di qualcuno. Spero di aver scelto bene, di aver indovinato i desideri altrui, di aver trovato il regalo giusto per tutti.

Ho iniziato a fare i regali a fine novembre, subito dopo aver fatto l’albero qui a casa. Ho creato una lista con nome, regalo e budget per ottimizzare tempi e risultati, non volevo arrivare all’ultimo minuto e non volevo ripiegare su nessun piano B. E mi sono detta: se mi avanza tempo, compro qualcosa per me, mi faccio un regalo da sola, carta e nastro, tutto incluso.

Ho iniziato a curiosare online, su Instagram e in giro mentre acquistavo i regali per le persone a cui tengo. Ho visto un sacco di cose bellissime, cose che mi sarebbe piaciuto comprarmi per Natale. Ma ogni volta che stavo per dire “ecco, mi compro questo”, perdevo entusiasmo. Cercavo qualcosa di speciale.

Sono tornata indietro nei miei ricordi di bambina, quando con mia madre mi sedevo a scrivere la lettera a Santa Lucia che nella notte tra il 12 e il 13 dicembre sarebbe passata da casa nostra con il suo asinello e mi avrebbe lasciato ciò che avevo tanto desiderato. Era quasi sempre un giocattolo – perché da bambina non vuoi maglioni con strani animali – qualcosa con cui passare il tempo e fantasticare, qualcosa che davo per scontato mia madre non potesse comprarmi. Custodivo una lista di desideri per quel momento speciale, li immaginavo uno per uno, li vedevo nella mia mente, li desideravo talmente tanto che non poteva non avverarsi.

Adesso è tutto un po’ diverso, questo mondo è diverso, questo tempo soprattutto. Ho fatto una lista anche per me – certo, una letterina è tutta un’altra cosa, c’è molta più magia – un elenco di desideri e l’ho salvato sul pc, senza guardarlo più per giorni. E ogni giorno mi sono domandata se quelle cose fossero davvero ciò che desideravo, se di tutte quelle cose io avessi davvero bisogno.

Di cosa ho realmente bisogno per questo Natale? Qual è la mia wish list?

Ho preso la mia lista e tutte le cose che avevo elencato erano cose materiali, prevalentemente abbigliamento e prodotti make-up, tutte cose consumabili che un domani non avrò più o che ad un certo punto finiranno chissà dove perché non ci sarà nessuno a interessarsene quando io non ci sarò più. Sono stata qualche minuto a fissare lo schermo frugando nella mia testa alla ricerca di una risposta: c’è qualcosa che possiamo desiderare e che non dovremo mai buttare? Qualcosa che desideriamo avere sempre con noi anche quando la possediamo già?

Quest’anno ho cercato di buttare di meno e di aggiustare di più, di acquistare di meno, in modo più consapevole e di aver più cura e attenzione delle mie cose, di chiedere meno e di ringraziare di più, a parole e nei miei gesti quotidiani. Mi è sembrato di sentire che questo facesse di me una persona migliore e più ricca allo stesso tempo. Forse per questo credo che nessun regalo materiale possa sostituire tutto questo.

E’ stato ripensando a ciò che ho già e a ciò che non voglio più che ad un certo punto tutto è stato così evidente.

Per questo Natale ho solo 3 desideri: l’ebbrezza di una giornata passata a rilento per vivere e memorizzare ogni nanosecondo che spenderò con la mia famiglia, una vera buona notizia per noi donne e la neve, come nel più magico dei film.

NATALE: CHI SCEGLIE IL REGALO?

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Fuori ha iniziato a nevicare e questo ponte dell’Immacolata è ormai alla fine. Sono rientrata da qualche ora dalla mia seconda missione di regali di Natale, devo ancora incartarne alcuni e preparare il biglietto di ogni destinatario, ma posso dire di essere a buon punto. Man mano che sono pronti, li riporrò uno ad uno sotto l’albero e intanto sorrido pensando all’espressione di chi li riceverà: speriamo di farli tutti contenti!

La questione dei regali di Natale ogni anno è sempre la stessa: a chi fare il regalo e cosa regalare. Nel corso degli anni ho sentito e visto di tutto: il regalo inutile, il regalo su richiesta, il regalo spendo-il-meno-possibile, il regalo riciclato (e non nel senso di rispetto per l’ambiente!), il regalo costoso per fare scena, il regalo utile, il regalo basta-il-pensiero e il regalo toppato. Ma la vera domanda è: chi sceglie il regalo?

Ci sono persone che adorano fare regali e per le quali tutto il periodo che precede il Natale è una fase di puro divertimento: si tratta di persone che si organizzano per tempo, la maggior parte di loro sa già perfettamente cosa e dove andranno ad acquistare quindi nessuna bancarella, nessun mercatino artigianale né centro commerciale più alla moda resterà fuori dal loro tour del shopping natalizio. Ma ci sono anche persone che detestano profondamente questo periodo dell’anno e il pensiero dei regali è solo generatore di ansie o ulteriore fastidiosissimo stress.

E poi ci sono quelli che ritengono che il regalo debba piacere e far contento prima di tutto chi lo fa e non chi invece lo dovrà ricevere. Ecco, su questo punto ogni anno mi fermo a riflettere. Io adoro il Natale e adoro occuparmi dei regali per le persone che amo: mi piace stendere un piano ben organizzato, raccogliere suggerimenti e o indirette richieste per procedere col mio shopping natalizio, perché il mio obiettivo è fare l’altra persona contenta, fare un regalo gradito, un regalo davvero desiderato. E’ ovvio che per fare questo mi possa capitare di comprare cose che io per me stessa non comprerei mai, che a me non servano o non sollevino un mio particolare attenzione. Ma anche se io non uso un phon da viaggio e mia sorella sogna di averne uno nuovo di zecca, cercherò per lei il migliore, perché so che questo è uno dei suoi desideri per Natale.

A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di ricevere qualcosa che non abbiamo gradito o che non corrispondeva ai nostri desideri, e non è una questione di prezzo. E’ una semplice questione di attenzione all’altro.

Ciò che si prova ad aprire un pacchetto a Natale e quella incredibile emozione mentre realizziamo di aver ricevuto ciò che tanto abbiamo sperato, non ha prezzo. Non vi pare?

Conosco invece persone con cui da anni la questione di chi debba scegliere il regalo è un caso aperto: la loro tesi infatti si basa sul fatto che chi compra il regalo ha diritto di scelta e decisione su cosa acquistare perché il momento dell’acquisto è per loro un momento di appagamento e soddisfazione, indipendentemente da quale sarà la reazione di chi riceverà il regalo. Insomma, il regalo deve piacere a chi lo fa.

Devo dire che personalmente faccio un po’ fatica ad allinearmi con questa tesi, perché mi sta a cuore che la persona che riceverà il mio regalo sia contenta e se lo sarà, lo sarò anche io per aver esaudito un suo desiderio.

Il regalo giusto non si improvvisa: bisogna darsi da fare, raccogliere informazioni – o indizi natalizi, come li chiamo io – sui gusti dell’altro, sulle sue necessità o possibili desiderata. Per questo per trovare il regalo giusto e fare acquisti di buon senso (sotto ogni punto di vista), per i componenti della mia famiglia ho adottato ormai da un po’ la strategia della lista dei desideri: a ognuno chiedo una piccola lista di almeno 5 cose che vorrebbero come regalo di Natale e poi mi adopero per portare a termine la missione. Mia madre non sa cosa riceverà per questo Natale, ma sa che avrò tenuto conto delle sue indicazioni. In questo modo, oltre a garantirle comunque un momento di emozione quando scarterà il suo pacchetto e a farla contenta, per me sarà possibile organizzarmi e gestire meglio tutto lo shopping natalizio anche dal punto di vista economico.

E per quelli che non hanno espresso desideri e che preferiscono la sorpresa a tutti gli effetti, ecco, in questo caso serve il massimo impegno, buon senso e tanta fantasia: io punto sempre su qualcosa di utile o qualcosa che porti con sé un valore speciale, un messaggio di solidarietà, come un libro che sostenga una causa benefica come “Every child is my child” (edito da Salani), per esempio. Perché magari facendo contento qualcuno il giorno di Natale, si può contribuire alla felicità di molti altri.

Quanto alle mie amiche, beh, per loro vale lo stesso principio di attenzione verso l’altro ma non c’è bisogno di nessuna lista, perché tra amiche vere ci si riconosce anche in un battito di ciglia.

Buono shopping natalizio a tutti.

Daniela