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2021: CON TUTTE LE MIGLIORI INTENZIONI

Trovo difficile mettermi a scrivere qualcosa alla fine di un questo 2020, ci sono ancora troppi pensieri a fare assembramento nella mia testa, ma è tempo di farlo.

Manca un solo giorno alla fine di questo anno e, onestamente, il mio motto più ricorrente in questo momento è uno solo: non vedo l’ora.

Ho iniziato questo anno in vacanza, brindando come sempre sono solita fare quando comincio una nuova pagina tutta da scrivere della mia vita, distogliendo ogni attenzione da pregiudizi e superstizioni legate a ciò che si dice di un anno bisesto, un anno che arriva ogni quattro e che ha un giorno in più.

Vale a dire un po’ più di tempo a disposizione, mi sembrava una ricchezza.

Volevo essere più ottimista, guardare oltre. E ora, proprio perché c’è un giorno in più, da dopo Natale ho attivato il mio final countdown.

Questo 2020 lo immaginavo luminoso e adesso che sta per finire mi chiedo quanta incertezza si pone tra me e l’anno nuovo, come posso immaginarlo un nuovo anno dopo questi quasi 366 giorni di lotta contro la pandemia, il razzismo, l’ignoranza e il nostro individualismo che nel momento più drammatico non sempre ha lasciato il posto a un pensiero più comunitario e solidale. Eppure, fare parte di un insieme umano, di una comunità e saper contribuire ad essa, ho sempre pensato che fosse il modo più semplice nonché accessibile per diventare persone migliori.

Perché insieme agli altri si cresce.

E’ stato un anno durissimo per tutti, un anno buio per tanti, un anno doloroso per molti, in un modo che sarà impossibile dimenticare. E devo dire che non so se voglio proprio dimenticare.

Per settimane ho riguardato indietro le foto dentro il mio smartphone ripercorrendo giorni su giorni, momenti di questo 2020 che mi ha tolto momenti con le persone che amo, privata di abbracci e di viaggi in cui avrei potuto avere nuovi sguardi sul mondo. Invece il mondo l’ho guardato dalla finestra, oltre lo schermo e dentro la rete.

E’ vero, non è stato tutto buio. Ho avuto – grazie all’estate, quando credevo che non sarebbe stato più possibile – anche parentesi di istanti di sole, risate e luce: giornate con sconfinati cieli senza nuvole, ore e ore a al mare a scattare sempre la stessa foto, cercando di costruire un nuovo ricordo, come nel tentativo di invitare una parte di me stessa a tenere, ancora una volta, lo sguardo fisso sull’orizzonte e a dirmi che non tutto era perduto.

Ma le perdite ci sono state, eccome. Il 2020 si è portato via moltissimo di ognuno di noi: la libertà a cui eravamo abituati, il lavoro, il contatto relazionale con il nostro ambiente, quello fisico con le persone care e un numero di vite umane che peserà per sempre sulla nostra storia sia individuale sia collettiva come un racconto di guerra. E ogni momento di privazione sociale e personale, di mancata condivisione umana e di annullata celebrazione di momenti importanti come nascite, matrimoni, lauree e addii, è stato come strappare una pagina alla nostra storia, è come avere un buco nella propria narrazione personale.

Non ci saranno recuperi per tutto questo, non si può fare ritorno a ciò che non c’è stato.

Questo 2020 è stato un anno perso.

Ecco, io, a questo punto della storia più che fare liste e sperare nelle attese, vorrei delle intenzioni, perché, si sa, di una lista poi ci si dimentica e la speranza non è mai stata una tattica, è come pretendere di far decollare un aereo col carburante insufficiente: non arriverà mai a nessuna destinazione.

Quindi, prima che scenda il sipario su tutto quanto, cerco di trovare il mio migliore sguardo sul 2021, con una domanda: cosa si aspetta il nuovo anno da me?

Ho pensato alle mie riflessioni più ricorrenti di questi ultimi mesi: il  comportamento del singolo impatterà sempre su tutto ciò che gli sta attorno, il tempo non aspetta e la costruzione di bei ricordi non è qualcosa che si può rimandare e soprattutto nessuno si salva da solo.

Quindi per il 2021 ci vuole meno carico ma più focus su ciò che conta davvero.

1.Allenamento fisico e mentale quotidiano

A marzo, durante il primo lockdown, quando non era più consentito nemmeno uscire a correre, ho cominciato ad allenarmi in casa facendo esercizi a corpo libero. Avendo sempre frequentato la palestra, non ero attrezzata per fare una vera scheda di allenamento, ma mi sono imposta una sessione quotidiana di 30′ a fine giornata. Mi è servito per mantenermi un minimo in forma in un momento in cui le ore seduta al pc avevano la maggioranza assoluta, ma allenarmi ogni giorno è stato anche un esercizio mentale. Ho mantenuto questa abitudine anche dopo il lockdown, anche durante l’estate, anche in vacanza e anche dopo. Da abitudine è diventata una routine di benessere e me la porterò nel nuovo anno.

2.Relazioni di qualità

Ho letto – non ricordo dove – che la qualità della nostra vita dipende dalla qualità delle nostre relazioni. Nei momenti più critici della vita queste relazioni hanno un peso notevole, nel bene e nel male.  In questo 2020 ho perso persone in cui credevo (e loro hanno perso me) e ho realizzato che di altre avevo solo una conoscenza superficiale e quando la vita ti mette alla prova ognuno di noi si rivela per ciò che è. Ma lungo il cammino ho avuto il dono di sentire vicino chi era fisicamente lontano e di incontrare persone che hanno contribuito a ogni mio sorriso e dato opportunità di gratitudine. Nel nuovo anno intendo investire su queste relazioni, su chi mi tiene in play e non in stand by.

3.Valorizzazione del tempo

Alla fine del 2019 mi ero impegnata a dare valore a ogni singolo momento del mio tempo, perché ogni minuto conta. Il tempo scorre anche quando stiamo fermi, immobili e sottratti allo scorrere della nostra storia. Tutto ciò che non viviamo si disperde, non esistono forme di recupero. Se hai dormito due ore a notte per mesi, non ti potrai rifare dormendo una settimana di fila. Il solo modo per non perdere il tempo a nostra disposizione è valorizzarlo, viverlo nel momento in cui accade ed essere consapevoli della sua unicità, perché esso è la nostra più grande capacità di spesa senza rimborso.

4.La lettura è consigliata

Complici le innumerevoli ore chiusa in casa e uno svariato numero di notti insonni, quest’anno, posso dirlo, ho letto di più. Ma non quanto avrei voluto. E alcuni libri sono lì sulla libreria che attendono di essere aperti e sottolineati. Per il nuovo anno intendo dedicarmi di più alla lettura approfittando di tutti quei momenti liberi a mia disposizione.

5.La positività come bene comune

Sono una persona ottimista per natura o di carattere – non so quale delle due espressioni sia più corretta – e ho un approccio positivo alla vita. In certi momenti di questo 2020 questo lato di me stessa è stato messo alla prova: vivo nella città che durante la prima ondata ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane e famiglie spezzate dal dolore. Le bare messe in fila nella chiesa dove andavo da bambina, la colonna dei carri militari che sfilano in quella notte di marzo sulla strada a due passi da casa mia sono immagini indelebili e per nulla dimenticabili. Queste sono cose che non si possono dimenticare. Sono stati quelli i giorni più sfidanti, quelli in cui ho sentito il bisogno di essere forte per me stessa e per le persone a me care. E quando la parola positivo è stata infettata di un’accezione di cui non era responsabile, ho capito che la positività, il lato buono delle cose è qualcosa da difendere perché ha lo stesso valore di qualsiasi altro bene comune.

6.Prendersi più cura

Quando il personale di volo spiega le indicazioni di emergenza prima di un decollo, ai passeggeri viene detto che nel caso in cui sia necessario indossare le maschere di ossigeno, ognuno deve prima indossare la propria e solo dopo aiutare chi ne ha bisogno. L’ho sempre trovata una lezione di vita, oltre che una norma da seguire. Se non ci prendiamo cura di noi stessi, non saremo in grado di aiutare nessuno accanto a noi: prendersi cura di sé è un dovere morale affinché la salvaguardia della salute sia un diritto di tutti. Vuol dire che se vaccinarmi protegge anche chi mi sta vicino, è una riflessione che merita più di una buona intenzione.

7.Crescita

Il tempo per crescere in altezza è finito da un bel pezzo ma quando sei adulto la vera sfida è saper crescere come persona. Tutto aiuta e contribuisce: la cultura, una continua voglia di imparare ciò che non si sa, la qualità delle nostre relazioni, la nostra capacità di discernere, la volontà di ricercare la verità nonostante ogni giorno ci siano tentativi di distorsione attorno a noi. Ecco, col nuovo anno vorrei crescere ancora un po’, come professionista, come donna e soprattutto come essere umano.

Non ho la minima idea di come sarà il 2021, ma direi che la cosa migliore che posso fare è iniziare al meglio che posso, con tutte le migliori intenzioni.

Buon inizio a tutti.

Daniela

COLAZIONI SPECIALI: 10 POSTI PER UN CAPPUCCINO A MILANO

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La mia sveglia suona molto presto ogni mattina e prima delle 8.00 non sono in grado di buttare nulla nel mio stomaco oltre un bicchiere di acqua. Ogni mattina parto all’alba e prendo un treno per Milano per andare al lavoro e durante l’inverno, quando è ancora buio, non ci sono molte occasioni di fare super foto instagrammabili.

Per la maggior parte delle volte viaggio su un vagone vecchio che ha ben poco di confortevole: seduta sul sedile lato finestrino guardo il paesaggio scorrere poco nitido oltre il vetro e fantastico su un cappuccino fumante in un posto dove non sono mai stata.

Il cappuccino mi è sempre piaciuto molto, chi mi conosce bene e chi mi segue su Instagram, ormai lo sa. Ma quando mi sono resa conto che il latte vaccino intero mi restava sullo stomaco, ho smesso di berlo, finché un giorno ho scoperto il latte di soia.

E una colazione normale diventava un momento speciale. E adesso con un blog, un momento speciale non merita una bella foto?

Ci ho pensato un po’ e poi ho scelto un giorno della settimana, il mercoledì – agenda, appuntamenti, ritardi dei treni e imprevisti vari permettendo – e individuato 10 caffetterie di Milano che aprissero presto e dove mi sarebbe piaciuto andare a fare colazione. Il programma sarebbe stato molto semplice: ordinare il cappuccino, godermi una golosa colazione in pochi minuti seduta a un tavolino, fare qualche foto, pagare il conto e andare in ufficio.

Così sono nate le Colazioni Speciali e questi sono i posti dove sono stata

1) Lùbar (via Palestro, 16)

Di questo posto avevo visto alcune foto sul web: come un giardino al chiuso, ampie vetrate, un’atmosfera da belle époque e colori di acquarelli. Un angolo meraviglioso all’interno della Galleria d’Arte Moderna. Sono arrivata intorno alle 8.15, il locale era vuoto e non mi è sembrato vero. Il ragazzo dietro il bancone mi ha subito chiesto che cosa potesse prepararmi. Ho ordinato, mi sono seduta all’ingresso lungo la parete e ho aspettato pochi minuti. Il mio cappuccino fumante sembrava uscito da un tempo fuori dal mio presente. Mi sono goduta il momento, ho scattato qualche foto e sono corsa a prendere la metro.

2) Matcha Café (piazza Gae Aulenti, 1 – sotto la piazza)

Questo locale situato sotto una delle più suggestive piazze di Milano ha divanetti all’interno e un sacco di oggetti giapponesi tutti intorno. Arrivando la mattina poco dopo le 8.00 non ho trovato nessun altro cliente e così mi sono seduta e mi sono goduta questa atmosfera per quei pochi minuti che mi sono trattenuta. Il cappuccino bollente in una mattina fredda non è stata l’unica delizia e se non si vuole stare dentro il locale, è possibile accomodarsi all’esterno nell’elegante food court.

3) Giacomo Caffè (piazza del Duomo, 12)

Credo che il primo motivo che mi ha spinto a scegliere questo posto sia stato il fatto che la caffetteria si trovi all’interno di Palazzo Reale, a due passi dal Duomo. Il locale offre ovviamente un’atmosfera artistica: locandine di mostre passate sono ovunque sulle pareti, l’arredo di legno richiama al passato, tutto è come un po’ più rallentato e i soffitti alti fanno venire in mente storie antiche. Il cappuccino è cremoso e il croissant bello croccante.

4) Antica Cremeria San Carlo al Corso (corso Vittorio Emanuele II, 15)

E’ uno dei miei posticini preferiti a Milano. Il bar San Carlo – come l’ho sempre chiamato io – è sul Corso Vittorio Emanuele, in un angolo sul lato sinistro della Chiesa di San Carlo a cui, tra le altre cose, sono particolarmente affezionata. Sono venuta in questo posto moltissime volte proprio per il suo cappuccino abbondante e impeccabile anche esteticamente. Il locale è piccolo ma fuori ci sono sempre tavolini apparecchiati e riscaldati anche in inverno.

5) Pasticceria Bastianello (via Borgogna, 5)

Questo posto è stato davvero una sorpresa. Tutti lo conoscono e probabilmente solo io non c’ero mai stata. A due passi da piazza San Babila, questo locale spicca su via Borgogna per il suo decoro dorato, dallo stile un po’ barocco anche all’esterno. tutto raccolto sotto i portici, il dehor accoglie clienti con tavolini eleganti e sedute quasi regali. Entrando sono rimasta a bocca aperta dalla quantità di dolci e cioccolato riccamente confezionati. Quando ho ordinato il mio cappuccino al banco, sono stata accontentata con una tazza molto originale e una rapidità di servizio ineccepibile.

6) Calicantus Sforzesco (piazza Castello)

Tutto potevo immaginare tranne che esistesse un posto così nel cortile del Castello Sforzesco. Ho scoperto questo bar grazie alla travel blogger Chiara Cazzamali di #MeglioUnPostoBello, grazie a un suo post. E mi sono detta: voglio andarci! Il Calicantus è un bar tutto bianco, legno e vetro all’interno del cortile del castello, una scatola moderna adagiata lungo le mura reali. Seduta su uno stand up e appoggiata a una lunga tavolata di legno, con la luce del mattino che illuminava l’intero locale, ho ordinato il mio cappuccino di soia. Un cappuccino che non dimenticherò.

7) Pavé Milano (via Felice Casati, 27)

Ho trovato questo locale sul web per puro caso e ho deciso che sarebbe stato perfetto per una tappa delle mie Colazioni Speciali. Il locale si trova poco distante da piazza Repubblica. Pavé Milano è un bar carinissimo con un laboratorio di pasticceria. Lo stile del locale è un po’ alla francese con colori pastello e un tocco di design. Purtroppo la mia dieta mi ha impedito di cedere alla tentazione di uno dei favolosi croissants ma sono stata servita al tavolo come fossi stata al ristorante. Bravi!

8) Panini Durini (piazza Gae Aulenti, 4 – sotto la piazza)

Anche questo locale si trova sotto piazza Gae Aulenti nella food court. La mattina che ho deciso di andare a fare colazione qui il mio treno è arrivato a Milano in anticipo e quindi ho avuto più tempo. Due ragazzi dietro il bancone mi hanno accolta con un sorriso, ho fatto il mio scontrino e col mio bel cappuccino mi sono seduta all’esterno a un tavolino tutto per me con il mio libro fra le mani: dite la verità, non ci vorrebbero più mattine così?

9) Starbucks Reserve Roastery Milano (piazza Cordusio, 1)

Starbucks è il primo posto che cerco per andare a fare colazione quando sono all’estero. Quando ha aperto a Milano in piazza Cordusio il locale ha avuto per giorni la fila fuori. Perchè Starbucks Reserve Roastery non è il solito Starbucks. Situato all’interno dell’ex edificio delle Poste, uno dei più importanti e imponenti in affaccio sulla piazza, questo locale è a dir poco maestoso. All’interno la torrefazione del caffè è parte dell’arredo e svariate tipologie di caffè vengono macinate qui. La storia del caffè è una vera celebrazione qui, com’è giusto che sia per una delle più italiane delle tradizione. Ci ero già stata una volta, ma senza avere il tempo adeguato per guardarmi bene intorno. La cosa più bella del mio buonissimo cappuccino è stata la tazza con la stella. Chic.

10) Caffè Carducci (via San Vittore, 2)

L’ultima Colazione Speciale è stata in questa caffetteria di via Carducci, a due passi dalla sede dell’Università Cattolica che ho frequentato anche io. Ho scelto questo posto perché ci andavo quando studiavo e non ci ero più tornata. Un posto carico di ricordi che ho trovato cambiato solo in parte: un arredo molto semplice, molte studentesse sedute ai tavolini con dispense e libri e la cassa sulla sinistra separata da tutto il resto. Sono io quella che è cambiata perché sono cresciuta (anche se non si smette mai di studiare). Il cappuccino però è ancora caldo al punto giusto e buonissimo.

So che vi state chiedendo quale sia stato il miglior cappuccino ma io non sono una Food Blogger e lo scopo delle Colazioni Speciali era un altro: volevo avere un giorno della settimana in cui fare colazione con calma, seduta in un posto bello, magari diverso ogni volta, volevo scoprire posti nuovi di Milano, scattare foto come piace a me.

Volevo che fosse un momento mio, senza fretta, un’esperienza che mi consentisse di iniziare la giornata con una bella scoperta.

A presto,

Daniela

Ps. tutte le foto delle Colazioni Speciali sono sulla mia gallery di Instagram 🙂

 

2019: PIU’ CHE BUONI PROPOSITI, OBIETTIVI VERI

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E così questo 2019 è iniziato ed è il tempo anche per me di fare il punto sui miei nuovi propositi.

Sono stata giorni a riflettere bene sulle mie intenzioni per quest’anno, su ciò che voglio fare, quali sono i miei nuovi obiettivi.

Ho imparato che scrivere una lista di buoni propositi non mi basta: tutti partiamo così, pieni di mille buoni propositi, con l’euforia dei bagordi e della voglia di fare cose nuove o di cambiare ciò che non ci piace, ma poi, dopo due mesi si è già allentata la presa e la verità è che l’euforia rischia di non coincidere con l’effettiva energia. Una buona intenzione non è sufficiente: i buoni propositi parole, bisogna darsi obbiettivi veri, concreti e accessibili e soprattutto coerenti.

Mi sono svegliata la mattina del primo giorno dell’anno e ho capito che mi serviva di più: i miei obiettivi devono essere coerenti con la persona che sono, allineati con i miei valori e con ciò che conta davvero per me e per le mie ambizioni.

Nel 2018 mi sono imbattuta più volte in situazioni ed eventi che mi hanno costretta a riflettere molto sul valore del tempo: su come lo vivo, con chi lo spendo, come lo investo. Il tempo della vita non è infinito:  se lo spendo male non verrò rimborsata, se lo spreco non me ne sarà dato in più per recuperare, se non ne comprendo il giusto valore e non lo vivo al meglio, un domani sicuramente me ne pentirò.

Ecco, quest’anno riparto da qui, dal mio tempo ed in virtù di questo ho fatto la mia lista di obiettivi per questo 2019:

1.Dormire di più

Non sono mai stata una dormigliona e sono sempre stata abituata ad alzarmi molto presto al mattino anche quando non devo andare al lavoro. Il problema è che la sera tendo a fare sempre tardi e così il mio sonno si riduce a poche ore. Questo fatto non mi pesa particolarmente durante la giornata ma sono consapevole che il mio fisico ne risente. Ecco, quest’anno vorrei impegnarmi per dormire di più, per recuperare un po’ di ore di sonno magari staccandomi un po’ prima la sera da TV, smartphone e simili e andare a letto prima. Ho bisogno di migliorare la qualità del mio sonno e raggiungere almeno le 7 ore.

2.Limitare lo spreco di cibo

Durante queste feste tutto è stato abbondante, anche questa volta forse troppo. Per tutta questa abbondanza sono sempre grata, ma so bene che, soprattutto nel cibo, c’è moltissimo spreco. Ci penso ogni volta che vado al ristorante e vedo intere portate tornare in cucina perché non vengono consumate completamente. E ci penso ogni volta che – nonostante tutta l’attenzione che cerco di avere – mi capita ancora di buttare qualcosa che avevo irresponsabilmente lasciato scadere nel frigo. Ogni volta mi sento superficiale e di poco rispetto: sprecare il cibo è inaccettabile. Per questo motivo voglio impegnarmi di più per non sprecare più cibo e intendo coinvolgere le persone attorno a me per fare lo stesso.

3.Usare meno plastica

Tra i tanti temi legati all’ambiente, l’inquinamento degli oceani è senza dubbio quello che mi sta più a cuore. La quantità di plastica che viene riversata in mare da parte dell’uomo è gigantesca e non se ne ha una vera e concreta percezione: c’è davvero molto da fare. Credo fermamente che una società possa cambiare se ogni individuo inizia a cambiare il proprio modo di pensare, nel proprio piccolo, nel quotidiano. Il futuro del mare e tutta la vita che lo abita ci riguarda tutti perchè la superficie terrestre e il mare sono un unico ambiente. E’ il nostro pianeta, la nostra casa, l’unico che abbiamo, un posto meraviglioso che dobbiamo imparare a proteggere. Ecco, voglio impegnarmi per fare la mia parte e contribuire alla salvaguardia del mare limitando il mio uso quotidiano di plastica.

4.Leggere di più

Quando andavo a scuola da ragazzina l’insegnante d’italiano ci assegnava la lettura di un libro al mese e relativa analisi. Allora lo trovavo un compito in più da fare a casa e mi sentivo costretta perché non potevo scegliere cosa leggere. Ora che sono adulta e che la mia giornata è sempre piena di impegni, non ho il tempo di leggere un libro al mese. Leggo quando posso, a volte sui mezzi, più spesso in vacanza e invece vorrei farlo con continuità. Per questo Natale, uno dei regali più belli me lo ha fatto mia sorella: il libro Becoming di Michelle Obama. E lì ho capito che voglio leggere di più, per questo sarà uno dei miei obiettivi di quest’anno.

5.Imparare a fare i biscotti

Non sono una grandissima fan di dolci e prediligo molto di più le cose salate, ma ho un debole per i biscotti. Col mio ritmo quotidiano, le tante ore fuori casa, non ho molto tempo di cucinare ma quando posso lo faccio molto volentieri perché cucinare mi rilassa molto e mi diverte. Una delle cose che vorrei imparare a fare quest’anno sono i biscotti e nello specifico i biscotti di pasta frolla. Vi terrò aggiornati!

6.Shopping più consapevole

La mia passione per la moda e per le scarpe è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad aprire il mio blog. Fare shopping mi diverte ed è una delle cose che mi piace fare durante il mio tempo libero. Ma non mi piace impilare cose nel mio armadio senza motivo e per questo non sono una grandissima fan dei saldi. Già da tempo ho fatto la scelta di fare uno shopping più accorto sia per ragioni di spazio nel mio armadio sia per ragioni di qualità di ciò che acquisto: non mi interessa comprare più versioni di colore diverso dello stesso capo né acquistare qualcosa che magari non indosserò mai per il semplice motivo che è in vendita a un prezzo stracciato. Quest’anno punto a un shopping più consapevole: voglio impegnarmi ad acquistare solo ciò che mi piace veramente o che mi interessa davvero, privilegiando la qualità dei tessuti, l’originalità di un capo o il valore di qualcosa di prezioso che mi durerà per anni e fare del miei acquisti un’esperienza davvero unica.

7.Viaggiare di più

Il 2018 è stato l’anno della mia sesta volta negli Stati Uniti, paese che amo moltissimo. Ho viaggiato sempre molto, anche prima di aprire il mio blog. Oltre gli Stati Uniti, nel corso degli anni sono stata in Australia, più volte ai Caraibi, sono stata alle Canarie, alle Baleari, in Irlanda e visitato alcune delle principali capitali europee. Ma ci sono ancora molti posti del mondo che non ho visto. Viaggiare non è solo andare in vacanza, sarebbe piuttosto riduttivo. Un viaggio cambia il punto di vista, la prospettiva. Viaggiare mi fa crescere, amplia il mio modo di pensare e mi fa vedere cose che nemmeno i miei sogni possono mostrarmi. Ogni volta che torno a casa, provo la stessa sensazione di conferma: i miei occhi hanno bisogno di ammirare un panorama diverso, di vedere sempre qualcosa di nuovo, fa bene alla mia mente e so che mi rende una persona più ricca.

8.Più valore al mio tempo

E infine l’ultimo grande obiettivo, il più difficile di tutti: dare valore al mio tempo, al tempo della mia vita. Ci ho pensato tanto negli ultimi giorni mentre scrivevo la bozza di questo post: voglio vivere il mio tempo senza sprecare nemmeno un minuto ma lo voglio vivere ogni giorno meglio. Non voglio più concedere tempo a ciò che non fa per me né intendo investire ancora energie su ciò che non mi fa bene. Ma soprattutto non è più mia intenzione concedere tempo della mia vita a chi non lo merita. Voglio stare di più con coloro che amo, la mia famiglia e gli amici veri, investire nella mia formazione e mantenere viva la mia curiosità sui miei progetti personali, consapevole che probabilmente a volte vorrà dire staccarmi dal telefono e fare una storia in meno su Instagram.

Perché la vita è una.

E io non voglio più aspettare: intendo viverla all’altezza dei miei sogni ogni giorno, adesso.

Vi auguro un bellissimo 2019!

Daniela