Categoria: Lifestyle

SAN VALENTINO: LA SFIDA DELL’AMORE

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Questo articolo è dedicato a tutti quelli che credono nell’amore, che pur col cuore ferito non hanno smesso di crederci e di cercare, qualunque amore sarà. 

Mi sono chiesta spesso quanti tipi di amore ci siano, se ne esista uno più grande di tutti, se l’amore esiste per tutti, specialmente quello vero, quello forte abbastanza da vincere su tutto il resto.

Perché l’amore è quella forza lì, che arriva all’improvviso non si sa bene da dove, che ti travolge e avvolge in uno stesso momento, ti sembra di non capire nulla, ti fa sopportare l’impensabile e ti fa fare cose incredibili. 

A tutti è successo di innamorarsi almeno una volta nella vita. Ti innamori di un’altra persona e magari lei non se lo aspetta o non se ne accorge, così vorresti trovare il modo per dirglielo ma magari è a sua volta innamorata di qualcun altro e per un rifiuto nessuno di noi è mai davvero pronto. O magari, sorprendentemente, mentre sei lì che esiti e tergiversi, scopri che anche l’altro prova lo stesso.

E allora ad un tratto tutte le stelle si riallineano e ti tornano tutti i conti, anche quelli che non sai nemmeno di dover fare. 

E mentre guardi l’altro negli occhi ti sembra di colpo di vedere te stesso come non ti eri mai visto prima e ti viene quella frase lì:”Ma dove siamo stati fino adesso?”.

È il copione di una storia che conosciamo tutti e per ognuno è diversa eppure ogni volta sembra come la prima volta: esitazione, paura, dubbi e mille emozioni attorcigliate dentro il cuore, gesti assurdi e spesso anche qualche notte insonne.

Quando sei un ragazzino e ti innamori sei pronto a sguainare la spada in nome dell’amore. 

Quando sei più adulto, le emozioni sono le stesse ma siccome ti sei già ferito più volte, la spada non ti ricordi più nemmeno dove l’hai lasciata e cerchi più riparo: siamo meno disposti e più esigenti, stiamo più in difesa che in attacco.

Da adulti paradossalmente abbiamo più paura di sbagliare, siamo più insicuri e meno disposti a metterci in gioco. Insomma, abbiamo già dato e un’altra batosta, anche no. Perché è vero, ogni sconfitta ci fortifica ma quando si tratta dell’amore, siamo tutti più vulnerabili.

Perché l’amore ci spoglia, ci mette a nudo.

Ognuno di noi ha la propria percezione dell’amore, perché lo ha provato, perché lo ha sognato, perché lo ha perduto o perché finora non l’ha trovato e sta ancora cercando.

Ma l’amore non segue nessuna legge del mondo. Ne ha una tutta sua che a nessuno è dato di comprendere del tutto.

L’amore ti sfida con incontri inaspettati e ti da uno spintone per farti entrare in campo quando non pensavi nemmeno di giocare. 

L’amore se ne frega dei pregiudizi sociali e culturali, sognavi uno sguardo e te ne fa incrociare un altro in cui non pensavi di perderti. Perché quando provi un sentimento per qualcuno, desideri stare sempre con quella persona, tutto il tempo possibile, tutto quello che hai a disposizione, ne senti la mancanza quando non c’è, ti preoccupi che stia bene, che non le accada nulla di brutto o spiacevole, vuoi che sia felice.

L’amore a volte fa tremare le tue certezze quando pensavi di esserti sistemato per la vita. O arriva a scuoterti per dirti che è tempo di fare una scelta che stai rimandando da tanto tempo. E a volte aspetta di vederti seduto con lo sguardo arreso per darti un’altra possibilità, come a dire che è proprio quando ti sei arreso che devi tentare un altro colpo.

Mentre noi abbiamo paura, l’amore non ne ha, soprattutto della distanza e delle tempeste. Perché due persone che si amano imparano a fare un passo a due, come un ballo in cui si deve tenere il ritmo assieme e ci si sorregge a vicenda.

Quindi se inciampi, l’altro ha pronto il braccio per afferrarti.

Credo che l’amore sia di coloro con lo sguardo pieno di disincanto e coi brividi sulla pelle iniettati di coraggio, coloro che sono disposti a ricominciare da zero, non importa se ciò significa iniziare a raccontare tutto daccapo.

Che lavoro fai, quale musica ascolti, preferisci la montagna o il mare, sei mai stato a New York, ti piace il cioccolato, quello che vuoi tu per me è importante.

Cose così. 

Da qualche parte si deve sempre cominciare. Sta a noi scegliere, perché l’amore rende liberi.

La verità forse è che non esistono tanti tipi di amore, ma sicuramente ne esistono molteplici forme di espressione. 

Per questo l’amore esiste per tutti: basta mettersi in gioco e correre il rischio, c’è ancora tempo.

Quindi, innamoriamoci di più, San Valentino o no.

2017: ECCO I BUONI PROPOSITI

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Il 2017 è cominciato e io credo che avere una lista – lunga o breve che sia – di nuovi propositi per il nuovo anno, sia un primo passo positivo per affrontarlo e per scriverlo da zero. Avere dei buoni propositi significa avere intenzione di investire su se stessi, di mettere a fuoco ciò che intendiamo raggiungere, fare, migliorare o imparare.

Non si tratta soltanto di fare un elenco come una lista della spesa, bensì di fare il punto di ciò che intendiamo fare quest’anno, quali saranno le nostre priorità, ciò che veramente avrà più importanza per noi, ciò che conta davvero per la nostra vita.

Significa mettere a fuoco, concentrarsi su alcune cose ritenute importanti se non addirittura fondamentali per la nostra felicità. Ognuno di noi vuole cose diverse, ognuno di noi ha aspettative più o meno ambiziose: chi vuole fare carriera sul lavoro, chi vuole un figlio, che vuole trovare la dieta che funziona una volta per tutte, chi vuole essere più ricco, chi vuole essere più perfetto di quanto non sia già, chi semplicemente vuole di più, quindi buttare giù idee da seguire per il nuovo anno può fare molto la differenza.

Significa avere una traccia da seguire e per ognuno è diversa.

La fantasia corre sempre ma sono poi le azioni concrete quelle che conteranno davvero: il tempo a nostra disposizione ha una scadenza, ad un certo punto ne avremo sempre meno e rimandare ancora e ancora può diventare motivo di inconsapevole frustrazione e infelicità.

Complice forse anche il momento storico che viviamo, tra paure, fatti drammatici e incertezze, ora più che mai ho sentito il bisogno di ottimizzare, di mettere in chiaro alcune cose importanti per me e per la mia vita, per viverla al meglio senza sprecare nemmeno un minuto, per fare qualcosa di buono.

Così durante un recente viaggio in treno ho riflettuto con attenzione e buttato giù la mia lista dei buoni propositi per questo 2017.

Ne ho scelti 5 tra i più importanti:

1. Scriversi di meno e vedersi di più
In più occasioni mi sono ritrovata nella situazione di dover rimandare incontri o visite a persone a cui tengo che vivono lontane da me. E guardando lo schermo del telefono alla fine di un anno di 366 giorni come il 2016, sono state molte le conversazioni avvenute via chat o comunque via messaggio. Perché non c’è mai tempo o non abbastanza, perché si rimanda, si aspetta o si dà la precedenza ad altro. Mi sono resa conto di essermi persa momenti preziosi, quelli che un incontro dal vivo, guardando l’altra persona dritta negli occhi, sentirne la voce non filtrata da nessuna distanza, non conosce paragoni. Quindi in questo 2017 mi impegnerò per scrivere loro di meno e per incontrarle di più.

2. Sorridere sempre
Ogni volta che mi sono persa l’occasione di sorridere di una situazione o di condividere un sorriso con qualcuno, ho avvertito la sensazione di aver perso un po’ del mio benessere. Ogni volta che ho sorriso invece mi sono sentita più forte, meno disposta alla resa, con un approccio più positivo anche di fronte alle situazioni più complicate. E l’essere circondata spesso da persone che hanno scelto di sorridere mi ha dato più coraggio, più slancio e più voglia di fare, oltre a farmi sentire davvero bene con me stessa. Perché è un gesto semplice, a volte persino terapeutico, che fa bene a chi lo da e a chi lo riceve e genera energia positiva.

3. Viaggiare più spesso
Adoro viaggiare e durante l’anno appena concluso mi sono resa conto di quanti posti ancora non ho visto. I viaggi che ho fatto durante il 2016 mi hanno meravigliata e mi hanno fatto riflettere molto: sono stata in luoghi nemmeno troppo lontani, a due passi, che non avevo mai visto. Durante questo anno voglio viaggiare di più, voglio fare il mio bagaglio e partire, levare le ancore, avventurarmi dove non sono ancora stata e imparare cose nuove, scoprire luoghi e sapori, incontrare persone nuove, scorgere nuovi orizzonti, insomma, levare le ancora e andare.

4. Migliorare la qualità del mio tempo
Nell’anno appena concluso è stato pochissimo il tempo che sono riuscita a ritagliarmi per me stessa anche per fare le cose più semplici: tempo per leggere un libro in più, tempo per scrivere di più per il mio blog, tempo per viaggiare di più e stare di più con le persone che amo, tempo per staccare davvero la spina e offrire al mio corpo e alla mia mente un riposo più adeguato, un recupero vero. Così quest’anno ho deciso che mi impegnerò di più per pianificare meglio anche il tempo per me, perché non sia il ritaglio o l’avanzo risicato in fondo alla giornata. Stare bene con se stessi è una scelta.

5. Lavorare al successo di un progetto
Nel 2016 è nato THE FLARE D, questo blog. Ora, nel nuovo anno, ho deciso di fare un passo in più: voglio lavorare sulle mie idee, su ciò che so fare e che mi piace, investire sulla realizzazione di questo mio progetto a cui ho dato vita con le mie forze e risorse per mettermi alla prova e vedere cosa sono in grado di fare. E’ venuto il momento di crescere in modo significativo. Ecco, diciamo che sarebbe già un successo di portata non indifferente.

Questi sono i miei principali buoni propositi per il nuovo anno. Bisogna rimboccarsi le maniche e partire, da fare ce n’è. Ma io sono pronta e siccome non voglio perdere tempo, mi sono già messa in viaggio.

Buon 2017 a tutti voi.

Daniela, Founder & CEO

 



						
		

WEEKEND SULLA RIVIERA ROMAGNOLA: CATTOLICA

A fine settembre sono stata un weekend al mare per godermi l’ultimo sole prima di affrontare l’inverno.

Da anni ogni anno mi concedo, quando mi è possibile, un weekend sulla riviera romagnola e precisamente a Cattolica.

E’ una cittadina piccola ma molto vivace e accogliente, capace di offrire moltissimo: è un posto dove mi rilasso, dove mi sento perfettamente a mio agio, come se fossi a casa, anche se non è la mia terra.

L’aria, le persone, l’atmosfera, la musica un pò ovunque, il cibo e il vino: tutto sa di qualcosa di cui sento il bisogno sempre, che mi fa sentire bene e che mi conquista totalmente.

Dopo essere stata in vacanza in altre località della riviera – Cervia, Cesenatico, Milano Marittima, Rimini e Riccione – mi sono accorta che è Cattolica il posto che in assoluto preferisco, senza nulla togliere a tutte le altre.

Ho imparato a viverla più in profondità e ogni volta ne conosco un pezzetto nuovo che prima mi mancava. Me ne sono innamorata, sì.

Nel corso degli anni, ho trovato i miei posti preferiti dove mi piace andare a mangiare il pesce, come il ristorante Gambero Rozzo e le strutture alberghiere dove mi piace tornare, l’Hotel San Marco e l’Hotel Europa Monetti, a due passi l’uno dall’altro ed entrambi a ridosso del Piazzale 1° Maggio, luogo di eventi all’aperto e spettacoli adiacente a un giardino con bellissime fontane.

A cavallo del ponte del 1° maggio ogni anno si svolge la meravigliosa Festa dei Fiori: tutto il piazzale e le vie immediatamente limitrofi si riempiono di bancarelle in fiore di ogni tipo e colore. Oltre a essere un vero spettacolo per gli occhi, è una vera e propria festa all’aria aperta che festeggia la bella stagione e allo stesso tempo annuncia che l’estate non è più così lontana.

E nelle giornate in cui ho trovato brutto tempo non ho potuto fare a meno di andare a visitare l’Acquario, dentro il Parco Le Navi: l’Acquario è inserito in un complesso di edifici costruiti negli anni ’30, recuperati e ristrutturati, la cui forma ricorda appunto quella  di una nave. L’Acquario di Cattolica è davvero immenso e ospita moltissime specie animali dallo squalo ai pinguini. Per me, che sono un’appassionata del mare, è un posto in cui mi meraviglio sempre.

Sono stata a Cattolica anche in inverno, per festeggiare il Capodanno: il mare ha suo fascino anche durante la stagione fredda.

Ogni volta il viaggio richiede circa tre ore, il paesaggio della pianura che scorre lungo l’A1, la speranza di superare lo snodo di Bologna senza incappare nella coda perchè non vedo l’ora di arrivare, per poi finalmente scorgere il casello e l’uscita: ancora qualche chilometro e ci siamo. Nel momento in cui parcheggio la macchina, so che resterà lì per tutto la durata del weekend perché non ne avrò bisogno e intanto con la testa sto già immaginando la grigliata di pesce mentre sento un profumino di piadina calda appena fatta.

E poi c’è il mare.

Ora, per una persona come me che ha una passione per il mare ma vive in un posto dove il mare non c’è, il mare è un desiderio costantemente sveglio, qualcosa che pulsa dentro tutto il tempo, un richiamo continuo senza pause.

Nei mesi di alta stagione, come tutte le località della riviera romagnola, la spiaggia della riviera è attrezzata con ombrelloni e lettini colorati posti ordinatamente in fila. E per nulla ammassati fra loro, come erroneamente si pensa. C’è spazio e rispetto davvero per tutti: giovani, famiglie, coppie e bambini.

Ma a maggio e a settembre, quando ancora i bagni non sono tutti aperti, la spiaggia offre uno spazio infinito per correre, passeggiare con il cane, sedersi nella sabbia a chiacchierare o semplicemente stare lì a guardare il mare.

Che è di un colore azzurro-verde e l’acqua è trasparente.

Molte volte mi sono sentita dire: “Ma perché vai sull’Adriatico? E’ molto meglio il mare della Liguria o quello della Toscana”.

E tutte le volte, prima di rispondere sorrido pensando sempre la stessa cosa: a me piace la spiaggia grande, quella che il mare lo devi raggiungere. Mi piace questa cittadina, la sua gente, l’atmosfera, fatta di piccoli scorci e soprattutto di quell’innata e innegabile propensione all’ospitalità che ogni anno si rinnova per offrire all’ospite qualcosa di più per farlo tornare, quella sensazione familiare che mi fa sentire a casa, che mi accoglie e mi diverte, che mi fa rallentare il ritmo e dove, appena posso, mi rifugio. Felice.